01 marzo, 2007

MERCOLEDì, A CASA

Un giorno lavorativo, un giorno lavorativo zeppo di cose da fare.
E io me ne sono rimasta a casa.
Non avevo alternative, la testa sembrava esplodermi da un minuto all’altro ed ero così congestionata che pure parlare al telefono mi costava una fatica immane.

Va da sé che ho dormito più del solito.
Quando mi sono alzata è stato strano. Il NonCane Cesare era fuori con il NonConvivente e io mi aggiravo per casa come se fossi in un posto che non conoscevo.
Non so se vi è mai capitato di trovarvi soli in una stanza a casa di qualcuno che non conoscete molto. Di solito mi capita con gli amici degli amici, se devo andare in bagno. Nel tragitto verso il bagno di solito qualcuno ti accompagna, perché non sai dov’è. Mentre il ritorno lo fai da solo.
Ecco, quando “ritorno” dal bagno di qualcuno io mi guardo attorno.
Per curiosità, perché mi viene naturale... sono un’estranea che attraversa casa di qualcun altro.

Ieri mi è capitato così. Era come se fossi un’estranea che si aggirava per casa di qualcun altro, ma riconoscevo oggetti e cose.
I miei libri nella libreria.
La mia foto di Venezia appesa in sala.
I miei bicchieri verdi dentro i mobili della cucina.


Ho dato colpa all'influenza, alla stanchezza dovuta all'aspirina e al fatto che sono un pò metereopatica...


...un passo alla volta ele, uno alla volta.

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