26 novembre, 2008

SAPPIATELO

Se da voi oggi c'è il sole e all'improvviso inizia a nevicare.
Se da voi oggi c'è nebbia e umido, e all'improvviso esce un sole accecante.
Sa da voi per caso c'è la neve, e tutto di un tratto il cielo si ingrigisce e la brina si forma ovunque.
Bè, sappiatelo.
E' colpa mia.

Perchè oggi sono riuscita a fare il bollo della vespettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

24 novembre, 2008

PER CASO, A RIVOLI

Fino a sabato avessi sentito parlare di Rivoli non avrei nemmeno saputo dov’era, che la geografia non è mai stata il mio forte.

Però mentre girovagavo per la Venaria Reale che avevo fortemente voluto andare a vedere questo fine settimana ho visto tanti bei quadri che rappresentavano i castelli sabaudi, tra cui quello di Rivoli.


Così, dovendo scegliere la successiva tappa del nostro week end piemontese, il NonConvivente tutto baldanzoso si era lanciato: “Che dici, andiamo a Rivoli? E’ pure vicino, ceniamo in qualche bel posticino e domani andiamo al Castello.”

Il connubio “cena” e “Castello” mi aveva subito conquistata, e lì siamo andati sabato sera.

Per rimanere subito affascinata da una vista così.



Ma quando siamo arrivati noi non lo sapevamo.
Non avevamo visto la televisione, né letto il giornale.

Non sapevamo che un ragazzo fosse morto, in quella mattina che per noi era stata tanto bella.

Non sapevamo dell’elicottero che aveva sorvolato la zona, del Ministro che si era affrettato ad arrivare sul posto per capire cos’era successo, degli studenti che impauriti avevano chiamato i genitori.

Tutto questo ce l’ha raccontato un signore che passeggiava con il suo cane, domenica mattina, nel bel parco vicino al Castello.

E a noi, seppur sempre con una vista incantevole, Rivoli non è più sembrata la stessa città.


Spero avrai una buona vita, lassù, Vito.

IT'S JUST A MOMENT

PapàVerdino mi ha mandato un mms questa mattina.

È la foto del giardino dalla finestra di camera mia, a Salzano.

È tutto imbiancato.

E di colpo mi manca casa mia, il freddo pungente che sa già di montagna, le mattine con la sciarpa ben annodata e i guanti imbottiti correndo veloce in bici verso la stazione, per andare all’università.

19 novembre, 2008

TANTO PER INIZIARE LA SETTIMANA

Speriamo che tra i frequentatori del mio bloggghino non ci sia nessuno che lavora all’Aci, che altrimenti finisco nei guai. Insomma lo devo ammettere: ormai ho la vespetta da due mesi e non sono ancora riuscita a fare il bollo.

“Allora hai fatto il bollo alla vespa?” – chiedeva PapàVerdino ad ogni telefonata, assumendo un tono contrito e indagatore.

“Ecco veramente no, l’ora degli sportelli… la mattina… il sonno… l’ufficio poi!... e se arrivo in ritardo?... non riesco e…”- replicavo io sempre più a corto di argomentazioni infrangendomi contro il silenzio di disapprovazione di PapàVerdino accompagnato invece dal fiume ansiotico di MammaVerdina: “ Maccomeeee! ancora non l’hai fatto??? lo sai che se ti fermano è un problemissimo!! La multa, i punti, la patente strappata, la vespa demolita….”.

Ormai non ci dormivo la notte.

Ma ancor meno dormivo all’idea di chiedere al capo un po’ di ore di permesso in questo momento in cui la nevrastenia regna sovrana nel suo cervello.

Dopo un approfondito confronto con il NonConvivente: “Insomma Verde! Questo bollo sa da fá, e basta!” - lunedì mi sono preparata per bene.

“Senti CollegaTelefonico che ne dici se domani mattina mi prendo due ore di permesso? Devo assolutamente fare il bollo alla vespetta ma soprattutto passare dal medico per il vaccino antiinfluenzale, che se poi mi ammalo di nuovo il capo viene diretto a casa mia e mi leva d’insieme.”

CollegaTelefonico, in un raro momento di generosità all’idea della sua collega genovese sotto le grinfie del capo imbufalito, non aveva fatto obiezioni. Ero quindi passata indenne alla seconda parte del macchiavellico piano: come ti terrorizzo il capo per convincerlo a darti due ore di permesso.

“CapoSentaDomaniDovreiEntrareInUfficioAlle11.00” – avevo detto tutto d’un fiato –“ Devo fare il vaccino che sa poi se mi ammalo rischio una bruttissima bronco iper mega polmonite… i polmoni sa…l’asma..poi magari la febbre mi sale sale altissima… magari per guarire mi assento pure dall’ufficio per quei 30, 35 giorni che insomma…”

L’urlo terrorizzato del capo era stato immediato - “30 giorni??ma è pazza!! vada immediatamente a farsi il vaccinooooooooo”.

Colpito e affondato.

Orgogliosa e fiera di me, avevo disposto la tabella di marcia del fatidico martedì mattina:

Ore 8.00 stendere lavatrice preventivamente messa su la sera precedente
Ore 8.15 inforcare casco e partire con vespetta in direzione ufficio delle poste dove fare bancomatto, che mica lo so quanto costa il bollo io
Ore 8.30 dirigermi verso ufficio Aci più vicino ripetendomi come un mantra indicazioni stradali fornite dal NonConvivente (" destra, prima a sinistra poi ancora a destra") che se è vero che sono una mago delle linee dei bus sono una vera frana per quanto riguarda le strade
Ore 8.45 varcare la parta dell’aci per conquistare l’agognato bollo
Ore 9.00/9.10 massimo (che non ci saranno tremila persone in coda all’Aci vero??) riprendere vespetta e lanciarmi (eh si fa per dire che io più dei 40 all’ora ancora non so fare ) verso il centro cittadino
Ore 9.30 posizionare vespetta in garage, concedermi un caffettino macchiato contantaschiumetta come piace a me e andare verso studio medico
Ore 9.50 mettermi in coda dal dottore che arriverà alle 10.15 per essere tra le prime a fare il vaccino , fare zac punturina e tornare in ufficio entro e non oltre le ore 11.00

Rispettando il piano alla perfezione ieri mattina sono entrata spedita nell’ufficio dell’Aci, 8.30 in punto.

Grande fortuna! L’ufficio è pure vuoto, niente coda trallallero trallalà - “ Buongiorno, dovrei fare il bollo alla vespa!”.

La signora allo sportello alza lo sguardo su di me e scuote la testa –“ Eh no”.

"... Scusi?”- chiedo allibita.

"No, non si può fare. Abbiamo tutti i computer fuori uso per un aggiornamento."

Ma porca paletta nana!! chissà se ci so arrivare senza le indicazioni del NonCovivente all'ufficio più vicino! - "Ah. Vabbè mi può dire per cortesia qual è l’ufficio più vicino in cui posso andare?".

“ Nessun ufficio ha i computer funzionanti signorina."

"..."

" L’aggiornamento è su tutto il sistema. Non se ne parla prima di lunedì. Forse."

Oh, merda.

17 novembre, 2008

PICCOLE CASETTE CRESCONO

Domenica sera l'appuntamento era per le otto, poi vabbè MissVaniglia e il suo Duca sono arrivati in ritardo (vergogna!!) e per le pizze abbiamo aspettato un'ora (per poco morivo di fame!), ma insomma l'occasione era speciale.

Si festeggiava insieme la nuova casetta di Mukka e MrsJones.

Alla fatidica domanda -"Qualcuno vuole il dolce?" -l'ignaro cameriere ha rischiato il linciaggio.

"Certo che no" - lo informava a nome di tutti Mrs Jones mentre nella tavolata serpeggiava la notizia di una succulenta Sacher che ci stava aspettando nel palazzo di fronte, amorevolmente preparata nel pomeriggio dai padroni di casa, e segnando l'inizio dell'esodo di gruppo.

La truppa di amici ha invaso casa poco dopo, intrufolandosi in ogni angolo di CasaMukka, curiosando in ogni stanza e aprendo ogni porta, mentre GattaGiulietta si rintanava nel suo angolo preferito totalmente sopraffatta per questa impudica violazione della sua privacy.

Nella sala dalle pareti arancioni e dal comodo divano, abbiamo brindato alla calda e ospitale atmosfera di CasaMukka, riso per i racconti delle peripezie di Mukka alla prese con ante dell'armadio dal peso stratosferico, e guardato i pupazzi Ikea a cui MrsJones non riesce mai a resistere.

Io mi trasferirei nel loro bagno.

Che lo dico a fare, è verde!

MOMENTI

Sabato il mio umore è di molto, ma molto migliorato.

Che insomma il sole era finalmente spuntato, e anche la fine della guerra fredda con il NonConvivente un poco mi aveva risollevato.

Però più di tutto, m’è piaciuto andare in vespa fino a Boccadasse. Ordinare con il NonConvivente un panino e una birretta nel microscopico baretto che si affaccia a quei 50 mq di spiaggetta, e sedermi davanti al mare a godermi un po’ di sole.

A volte ci sono momenti in cui riesci a liberare la mente dai se, ma, però e insomma.

11 novembre, 2008

BIP BIP BIPPPPPPP

Ci sono mattine in cui tutto ti sembra facile, altre in cui non vorresti uscire dalla coperte e altre ancora in cui apri gli occhi e hai l'immediata certezza che sarà una giornata di merda.

Tipo quando il NonCovivente ti chiama per raccontarti che una moto gli ha letteralmente distrutto il furgone mentre andava a lavorare.

Ah bè.

Poi però PapàVerdino chiama e ti dice che, per ora, non dovrà fare quella cosa lì, la biopsia ai reni che tanto temeva.

E, tutto sommato, la giornata torna a piacerti.

06 novembre, 2008

LEZIONI DI VENETO

SorrisoLargo cresce allegro e in salute.
Non importa dove sia o cosa stia facendo, lui non perde mai di vista la sua mamma Fatina verso cui tende costantemente una manina paffuta.
Ormai cammina spedito per casa (anche troppo) e quando raggiunge il telecomando si volta a guardare papà OcchiScuri cercando di convincerlo che non sta facendo nulla di male "Ehhh EeeHH eeee".
Ha una passione per Topolino, e su richiesta imita un balletto che gli ha visto fare in un cartone animato, cantandosi anche da solo la canzoncina "tipe tipe tipe taaaaa tipe taaaaa". Poi ti guarda e se vede che stai ridendo del suo balletto è finita: passa tutta la sera a canticchiare "taaa tipe tipe taaaaaaaa". Apre e chiude i cassetti, di continuo, ma incredibilmente non ci lascia mai un dito dentro. Ma quando Fatina lo sgrida e OcchiScuri minaccia di sculacciarlo lui fa l'occhiolino come gli ha insegnato lo zio. E a mamma e papà non resta che girarsi di scatto per non fargli vedere che scoppiano a ridere.

Domenica sera, a cena da loro, il NonConvivente gli dava pezzetti di focaccia e SorrisoLargo ricambiava la gentilezza dandogli ampie manate sul viso, che volevano essere carezze. Io guardavo con lui i libri sonori e gli facevo fare l'elicottero in giro per casa. Lui rideva.

Una cosa che lo fa ridere ancor più dell'elicottero è quando gli dico qualche parola in veneto. Così domenica è stata la volta di " beo papà" (bello papa). Si sganasciava dalle risate. Appena mi zittivo allungava il braccio a indicare il papà. Io diligente ( e un pò ebete per l'euforia di saper far ridere un bimbino) ripetevo: "Com'è papà?beo papà!". Il giochino è andato avanti per un pò.

Quando ieri il NonConvivente ha incontrato Fatina dal dentista, lei gli ha raccontato che da domenica SorrisoLargo gira per casa gridando a squarciagola Beo Papàààààààà.

E son soddisfazioni.

05 novembre, 2008

RISVEGLIO

"Verde vado a letto, sono stanco morto. Tu rimani ancora qui?".

"E' che sono curiosa di vedere come va... e se questo affascinante cioccolatino ce la fa davvero".

"Si vabbè, ma non fare troppo tardi eh, che qui andranno avanti tutta la notte".

"Sono sveglissima io... Zzz... Zzzzzz... zzzzz".

DRINNNNN

"Verde io esco, oggi finalmente non piove".

"Ummm... o..k.. ci..ao. Elescioni?".

"Il tuo cioccolatino ha vinto".


Uno poi si chiede perchè l'America ha questa fama di essere il paese in cui tutto può succedere.

04 novembre, 2008

PRANZANDO

Prenotare un tavolo per 6, sabato scorso, è stata un’impresa. Perché nel corto circuito in cui si era fulminata la mia mente la scorsa settimana, tra presenza dei GenitoriVerdini e litigate nascoste con il NonConvivente, non mi ero resa conto che sabato fosse il primo novembre.

LaRegina, trattoria alla buona in cui affoghiamo talvolta tristezze e festeggiamo qualsiasi cosa ci sia da festeggiare (anche quello che ci inventiamo) non rispondevano manco al telefono.
All’osteria che s’era provata con successo al compleanno del NonSuocero avevano risposto sì, ma solo per ridermi in faccia "ahaha no signora mi spiace, è già tutto bello che prenotato da tempo”.
Alla fine invece da Semino ci hanno risposto e garantito che avrebbero ricavato un tavolo per sei e mezzo, visto la presenza del NonCaneCesare.

In realtà a tavola sembrava di essere mooooolti di più.

“Io salto il primo ma non mi levate gli antipasti sia chiaro”.

“Perfetto possiamo prendere un po’ di antipasti misti per tutti allora”.

“Ma Verde lo Stock in raviolo con burro e acciuga che è?".

"Mah, ravioli…"

“Fanno i funghi impanati e fritti??”.

“Perché in Veneto non si usa friggere i funghi?”.

“Ah io prendo ravioli al ragu che non si sbaglia mai”.

“Ma quanto è bravo il NonCaneCesare ?".

"Si si , aspetta che arrivi la tagliata vedrai come ti presenta la zampa…"

“Senti mamma tu devi togliere quel set di pentole assurde dal camper!".

"Ma senti questo! Non sono pentole assurde sono quelle con cui cucino!".

"Si certo, poi ti lamenti che le bombole del camper finiscono subito! Per forza usi le pentole con un fondo spesso due dita come a casa!".

"E comunque vogliamo parlare delle fodere che non sono ancora state fatte per proteggere un pò quei sedili?"

"MammaDiVerdina vero che mi fa le fodere per il camper in pelle bianca??"

"Eh no, basta. Si finisce sempre a parlare di camper qui. Non ne posso più!!"

"PapàdiVerdina lo sa che quest’anno un mio amico ha vinto il campionato italiano di enduro??"

"Ah ecco, se non è il camper son le moto..."



Forse forse se non avessi trovato un ristorante disponibile non sarebbe stata una così brutta cosa