19 settembre, 2006

VARIETA' UMANA

Il mio rientro all’ovile è iniziato sul Cisalpino per Zurigo delle 14.19 da Genova.
Perfetto, questi sono svizzeri, per una volta si arriverà puntuali! ho pensato con quella innata fiducia nelle cose irrealizzabili che mi contraddistingue.
Infatti ho proprio perso la coincidenza (!!) dopo che un controllore che si riteneva, erroneamente, simpatico mi ha detto di non preoccuparmi, perchè zignorina l’ultima coincidenza per Venezia parte da Milano alle 21.05, vedrà che per quell’ora zi arriva.

Strano come i fatti, anche i più banali, ti aiutino a scoprire cose di te stesso che prima non conoscevi. Io ad esempio ho capito che i miei istinti omicidi si sono decisamente moltiplicati.

In ogni caso era da un po’ che non avevo l’occasione di osservare con tranquillità le persone acconto a me. Mi sono rifatta venerdì.

Nel mio scompartimento eravamo in sei, e io ero l’unica donna... più o meno.
C’era un uomo abbronzato, sulla quarantina, in camicia rosa confetto, jeans e calzini intonati (capisciammè). Parlava al telefono sorridente spiegando che per quella sera aveva in mente di cucinare un risottino di pesce delicato accompagnato da un carpaccio di pesce spada marinato in una deliziosa salsina al limone (??! anch’io voglio anch’ioooooooo).

Un signore svizzero si stava facendo spiegare dal vicino italiano come si può acquistare un numero di cellulare nel nostro paese e se ne esce esclamando che questa è una nemesi! (forse tesoro mio, dovresti rileggerti il significato di nemesi nella nostra lingua, oppure non usare il termine).
Proprio di fronte a me sedevano due ragazzi che più diversi non potevano essere.
Un ragazzo di colore con un abito bianco composto da un paio di pantaloni larghi e una casacca lunga fino alle ginocchia e un ragazzo con la faccia estremamente incazzata. Aveva un borsone dell’esercito e una maglia verde militare su cui si stagliava lo stemma delle Brigate paracadutisti Folgore.

Quando il controllore ha detto al ragazzo di colore di muoversi a dargli il biglietto perché gli faceva perdere tempo, Faccia Incazzata l’ha guardato storto: Oh dove devi annhare che c’hai fretta? A’ nasconderti in bagno dalla vergogna della tu faccia di merda?

Bè non c’è che dire, questa è multiculturalità!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh di cosa ti meravigli?
Mi sarei stupito se l'avesse difeso.
Cosa ti aspetti da uno che si presta volontariamente a farsi ammazzare per conto terzi?
...
"nemesi"??
http://it.wikipedia.org/wiki/Nemesi
Uh... ok.
io Niorante
io capito

Verde ha detto...

Santa wikipedia :-)
(cmq "nemesi" non è termine poi tanto diffuso, eh!!)