10 giugno, 2009

IL MATRIMONIO DI BILO&BEA - iniziamo bene

Sabato scorso mi sono svegliata entusiasta.

Si, fuori c’era un vento che pareva di stare a Trieste in piena bora.

Si, il cielo era grigio e l’atmosfera g’era da sofego (che volete, dopo qlche giorno in terra natia il veneto esce, eccome se esce).

Ma era il giorno del matrimonio di Bilo&Bea, che diamine! Lo aspettavo da un anno.

E poi non so se rendo, ma io era la testimone della sposa. E, se ancora non l’avevate capito, il NonConvivente era il testimone dello Sposo.

Questo era l’evento nell’evento.

Perché lui, il NonConvivente, avrebbe dovuto vestire elegante e avere il fiore all’occhiello come lo Sposo, e ai vestiti eleganti e alla cravatta lui è completamente allergico.

Lui, avrebbe dovuto venire dietro l’altare con me e gli sposi per la proclamazione del padrenostro, e a dirla tutta avevo pure paura che non se lo ricordasse neppure.

Lui, quando è stato il momento della comunione e il prete gli si è avvicinato ha sbarrato l’occhio e fatto “no” con il dito indice. Poi, per esplicare meglio il concetto, ha mimato il gesto “fila via” con la manina, presente? Che fugura...

Ma diciamo che anche io ho fatto la mia parte eh...

Tutta presa dal mio ruolo di testimone mi ero comprata un abito elegante ma non troppo, un copri spalle intonato e avevo deciso che, per darmi un tono, serviva una scarpa adeguata. L’avevo trovata, la mia prima scarpa tacco 10 cm.

Avevo pure fatto le prove in casa, la settimana precedente. La camminata fluida era parte integrante del ruolo, mica potevo sbagliare! Quello che non avevo previsto era che, su quelle scarpe vertiginose, dovevo rimanere in piedi almeno un paio d’ore tra l’arrivo in chiesa e la funzione.

E qui viene il bello. Immaginate la scena.

Chiesa. Interno adobbato con fiori crema, lilla e azzurrino pallido. Sposo di fronte all’altare con NonConvivente al fianco. Verdina dall’altro l’alto, in piedi, aspetta la Sposa.

La Sposa, incantevole, entra in Chiesa al braccio del fratello preceduta dai due nipotini di 6 e 3 anni. La piccina porta tutta fiera il cuscino con le fedi e cammina tranquilla fino all’arrivo al banco degli Sposi che, però, è rialzato di un gradino rispetto alla navata.
La piccina si ferma e guarda davanti a sè.

Verdina afferra la situazione (la bimba non sa cosa deve fare) e trova la soluzione (per questo m’han scelta come testimone).

Prende in braccio la bimba, alza la gamba destra nel movimento tipico di fare uno scalino ed è lì, priprorio lì che succede.

Mi piglia un crampo che non potete nemmeno immaginare.

Grazie ad un miracolo (che siamo in chiesa mica per niente) riesco solo ad appoggiare il piede sullo scalino e a non far cadere la bimba che avevo in braccio. A quel punto la sola idea di alzare l’altra gamba e spostare tutto il peso su quella in preda al campo è fuori discussione, come anche distendermi sul pavimento e massaggiarmi la gamba che è l’unica cosa che in quel momento avrei voluto fare.

Con i rivoletti di sudore e un sorriso stampato in faccia che cerca di nascondere l'occhio sofferente riposo piano la bimba a terra, afferro il cuscinetto con le fedi e lo sposto io.

Che il matrimonio abbia inizio!

4 commenti:

eppifemili ha detto...

in pratica un'eroina!

Brava brava!

Pratica e efficiente!
:)

mrsjones ha detto...

ma quanto siete belli!!!!!

Verde ha detto...

EPPIFEMILI, l'efficenza sarebbe stata avere la forza di avvicinare la bimba al banco degli sposi. ma non ce la potevo fare :-S

MRSJones, grasssssssieeee. Ma hai visto che eleganza il NonConvivente??

tanaka ha detto...

Ma sì, bisogna portare un po' di allegria e comicità in queste cerimonie troppo serie e compassate! :-D
E finalmente ora hai una faccia (tra l'altro carina e simpatica!) non sfocata da collegare a quello che scrivi... ma hai i capelli corti? Ti ho sempre immaginata coi capelli lunghi... ^^