Febbraio è iniziato con un Lunedì, e senza che io facessi coniglietto coniglietto con RagazzoArcobaleno come avevamo fatto a dicembre. Che poi lo so, detta così sembra una cosa porno ma non lo è affatto. Consiste nello scendere dal letto e fare tre giri in senso orario ripetendo, per l’appunto - Coniglietto Coniglietto - il primo giorno del mese. Dovrebbe portare fortuna, stando a quanto dice la mia collega Bollicina, anche se proprio tanto certa non sono, visto appunto com’è andato il mio dicembre.
Ma tant’è.
Martedì è stato un giorno strano. Era la Madonna Candelora, e MammaVerdina me l’ha teneramente ricordato con un sms: Madonna Candelora da l’inverno semo fora ma se piove o tira vento da l’inverno semo dentro. A Genova c’era il sole, ma la giornata era decisamente gelida.
Come il mio animo.
La sensazione di essere una corda di violino si è rivelata esatta la sera, durante sera l’usuale seduta di shiatsu con Shen. Ho pianto per l’inquietudine, la rabbia, la frustrazione. Ho pensato a cosa voglio e a cosa non voglio. E a come fatico a capirmi. Ed era solo martedì.
Poi c’è stato Mercoledì, 3 febbraio.
Un mondo di incroci e significati per me. QuasiNipotina ha compiuto 15 anni, ed era anche il 5 anniversario del mio primo incontro con NonConvivente. Solo che NonConvivente non c’è più, e non ha un gran senso che io continui a ricordare questa data. Così mi son vestita di verde, ho preso la vespetta e sono arrivata in centro con un bel po’ di anticipo. Sono entrata in un bar accogliente, ho ordinato un caffè e ho letto il giornale. La giornata, iniziata così, non sembrava nemmeno male. Ho guardato il sole luminoso, ho pensato che non vedevo l’ora di chiamare QuasiNipotina per farle una marea di auguri e sentire la sua voce squillante e ho pure giocato al superenalotto. A pranzo io e RiccioliD’Oro abbiamo pranzato in un posto accogliente ed esorcizzato la giornata con un bicchiere di vino rosso che mi ha scaldato l’animo, oltre che lo stomaco.
La sera, poi, ho preso un aperitivo con Millebolle cercando di sorridere di cose di cui non è facile trovare il lato comico. E sono stramazzata a letto, cercando nell’abbraccio di Morfeo l’oblio del pensiero, almeno per un po’.
Ho guardato il giovedì uggioso con sospetto, pensando che Diamine! era una giornata molto più adatta ad una metà novembre piuttosto che ad un 4 febbraio. E a dirla tutta, cavoli, ma siamo solo al 4 febbraio??
Questo mese mi sembra iniziato da una vita…
E oggi che è Venerdì, io lavorerò solo mezza giornata.
Poi, sotto questa pioggia battente, con il mio vestito verdino che spero mi porti fortuna andrò in stazione e tornerò a casa per il week end.
Andrò ad abracciare NonnaVerdina, che si sta affievolendo sempre più, come una magnifica candela.
Andrò a mangiare una pizza con QuasiNipotina, per farmi raccontare come va questo viaggio che ha intrapreso nelle scuole superiori.
Andrò a guardare il campanle di Salzano, come ho fatto a Natale e tante altre volte quando vivevo lì.
Andrò, perchè so che è l'unico modo con cui poi tornerò.
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05 febbraio, 2010
08 settembre, 2008
RIENTRO CON SINCOPE IMPROVVISA
Piena cose da raccontare, cibi da descrivere, chiacchierate da riportare mi dirigo verso l’uscita dell’aeroporto di Genova.
Ho già un sorriso ebete strappato in fronte all’idea di rivedere il NonConvivente e il NoncaneCesare dopo un po’ di giorni trascorsi a Londra con LadyD, e inondarli di abbracci e coccole.
È un attimo, si aprono le porte automatiche, sorrido al NonConvivente e abbasso la testa per guardare Cesare che mi viene incontro scodinzolante.
“Ommioddio ommiddio, oh passion cosa gli è successo?”- mi ritrovo a sbraitare spostando subito lo sguardo perché le ferite, a me , fanno un impressione della madonna.
“Stai tranquilla è tutto a posto” - mi rassicura il NonConvivente con la voce un po’ allarmata dal fatto che mi son messa quasi urlare in mezzo all’aeroporto –“ l’ho dovuto far operare ieri e non ti ho detto nulla per non impensierirti.”
Il NonCaneCesare aveva litigato in campagna con il nemico di sempre Argo, dog argentino abbondantemente fuori taglia. Solitamente le scaramucce si svolgevano al riparo di una rete, a volte quella del recinto di Argo, a volte quella della casa di campagna in cui scorazza Cesare. Questa volta era stata diversa. Argo aveva trascinato al galoppo i suoi 80 kg mirando al collo di Cesare, che non era stato veloce abbastanza da spostarsi.
Il morso di Argo era stato profondo e nel corso della settimana a nulla erano valse le cure del Non Convivente che disinfettava il NonCane tutte le sere. La veterinaria era stata lapidaria: i buchi si erano infettati, e Cesare doveva quindi essere operato per asportare l’infezione.
Il NonCane che cercavo di coccolare senza agitare troppo nel bel mezzo della zona Arrivi aveva una rasatura grande come una mano sul collo, una ferita chiusa con otto graffette e due orrendi pezzetti di cannuccia che gli uscivano da collo per drenare l’infezione facendolo apparire il fratello nero di Shrek.

Ecco, il rientro non è stato dei migliori.
Ma delle vacanze da favola come quelle che vevo appena trascorso le dovevo pur scontare in qualche modo, no?
Ho già un sorriso ebete strappato in fronte all’idea di rivedere il NonConvivente e il NoncaneCesare dopo un po’ di giorni trascorsi a Londra con LadyD, e inondarli di abbracci e coccole.
È un attimo, si aprono le porte automatiche, sorrido al NonConvivente e abbasso la testa per guardare Cesare che mi viene incontro scodinzolante.
“Ommioddio ommiddio, oh passion cosa gli è successo?”- mi ritrovo a sbraitare spostando subito lo sguardo perché le ferite, a me , fanno un impressione della madonna.
“Stai tranquilla è tutto a posto” - mi rassicura il NonConvivente con la voce un po’ allarmata dal fatto che mi son messa quasi urlare in mezzo all’aeroporto –“ l’ho dovuto far operare ieri e non ti ho detto nulla per non impensierirti.”
Il NonCaneCesare aveva litigato in campagna con il nemico di sempre Argo, dog argentino abbondantemente fuori taglia. Solitamente le scaramucce si svolgevano al riparo di una rete, a volte quella del recinto di Argo, a volte quella della casa di campagna in cui scorazza Cesare. Questa volta era stata diversa. Argo aveva trascinato al galoppo i suoi 80 kg mirando al collo di Cesare, che non era stato veloce abbastanza da spostarsi.
Il morso di Argo era stato profondo e nel corso della settimana a nulla erano valse le cure del Non Convivente che disinfettava il NonCane tutte le sere. La veterinaria era stata lapidaria: i buchi si erano infettati, e Cesare doveva quindi essere operato per asportare l’infezione.
Il NonCane che cercavo di coccolare senza agitare troppo nel bel mezzo della zona Arrivi aveva una rasatura grande come una mano sul collo, una ferita chiusa con otto graffette e due orrendi pezzetti di cannuccia che gli uscivano da collo per drenare l’infezione facendolo apparire il fratello nero di Shrek.
Ecco, il rientro non è stato dei migliori.
Ma delle vacanze da favola come quelle che vevo appena trascorso le dovevo pur scontare in qualche modo, no?
21 marzo, 2007
FERMENTO
Ieri c'è stato un nutrito scambio di mail, controllo di siti internet e telefonate.
Ma ormai è deciso e prenotato. Si va alle terme.
Io, Millebolle e LaRicciolona ci siamo regalate un week end in un
posto S T R E P I T O S O !
Ci costerà una follia, non mi farà diventare improvvisamente uno schianto ma ho deciso che me lo merito.
E non vedo l'ora che sia sabato!!!!
Ma ormai è deciso e prenotato. Si va alle terme.
Io, Millebolle e LaRicciolona ci siamo regalate un week end in un
posto S T R E P I T O S O !
Ci costerà una follia, non mi farà diventare improvvisamente uno schianto ma ho deciso che me lo merito.
E non vedo l'ora che sia sabato!!!!
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