E quindi siam partiti, il NonConvivente, il NonCaneCesare ed io, nella NonCasaMobile, 7 metri e 15 di camper stipato di tutto: moto del NonConvivente, borsone con abbigliamento stivali e casco rigorosamente sporchi dalla gara precedente, olio di ricambio e tanica di benzina, e tutto il necessere per Cesarone, ciotola portatile, crocchette e scatoletette , guanti per il lavaggio, spazzola per il pelo e bomboletta al borotalco per la profumazione. Quasi non entravamo più noi, ma ce l’abbiamo fatta.
“Allora Verde - ricomincia già di prima mattina un entusiasto NonConvivente - ripetiamo il programma!! Si arriva a Saline di Volterra nel primo pomeriggio, che io devo fare l’iscrizione e controllare la moto, che aveva un nononhocapitocbenedicosaparlasse un po’ duro. Tu stai un po’ con Cesare e ti godi il paesaggio. Se ci si riesce la sera vediamo i tuoi amici e poi domenica mattina,tu resti e io vado eh. La
100 guadi non è mai una corsa troppo lunga, per cui conto di terminarla all’ora di pranzo. Mangiamo insieme, che sotto il tendone con panchine e tavolacci di legno organizzano sempre uno di quei pranzi alla buona sai, con i prodotti tipici serviti su piatti di plastica e innaffiati da un bel bicchiere di rosso. Poi si va a Volterra, ok? Ci facciamo un bel giretto lì, e la sera si cena in quel locale che ci era piaciuto tanto l’altra volta, quello con le volte a botte lungo il corso principale, o almeno mi sembrava. Lunedì poi ce ne torniamo a casa, evitando possibilmente le code del rientro. Tutto chiaro? Problemi, ansie, angoscie???”
“Nulla da obiettare comandante – ho velocemente affermato, che mettere i bastoni tra le ruote al NonConvivente quando è così lanciato e proattivo è pericolosissimo – anche se sulla coda c’ho un lievissimo dubbio, per il resto seguirò fedelmente la tabella di marcia."
E infatti.
La coda del rientro tra Versilia e Sarzana non ce l’ha tolta nessuno facendoci arrivare a Genova dopo ben 6 ore dalla partenza, sull’orlo di una crisi nervosa e corredata da crampi annessi.
Ma ne è valsa assolutamente la pena.
Perché la toscana è sempre un posto incantevole, le cui colline verdi e dolci ti portano in una dimensione diversa, dove ti sembra tutto possibile e raggiungibile. Perché ritrovare GialloArtista dopo quasi due anni è stato una gioia, un piccolo miracolo del destino.
Come se il tempo non fosse passato, abbiamo trascorso una serata a scherzare in pizzeria e a ridere delle battute in toscano spinto dello spettacolo comico di Gianni Giannini.
Poi GialloArtista e PassionePerLaTerra ci hanno aperto le porte di casa loro, ci hanno raccontato della vita di ogni giorno, e ci hanno mostrato un pezzetto del loro futuro, l’incantevole casa che stanno costruendo vicino alle vigne tanto amate.
Gli occhi pieni di colori, l’anima leggera per i bei momenti e lo stomaco colmo di prelibatezze.
Chi se lo aspettava un week end così?